Da Roma a Subiaco. In cammino sulle orme di San Benedetto

Apre la quarta via a piedi dalla Capitale. Un percorso che ripercorre la strada seguita dal santo quando lasciò la città per raggiungere la valle dell'Aniene. Ai piedi dei monti Simbruini, il tracciato si congiunge con quello che unisce Montecassino a Norcia. Si attraversano luoghi cari a Giovanni Paolo II.

Correva l’anno 497 dopo Cristo. Benedetto da Norcia, il futuro santo, turbato dalla decadenza di Roma dove era giunto per studiare, decide di lasciare la città alla ricerca di solitudine e concentrazione.  Troverà il luogo adatto prima ad Affile, poi a Subiaco, lungo la Valle dell’Aniene, ma lascerà importanti segni della sua presenza in diversi centri dei monti prenestini.

Nasce da queste vicende l’idea del cammino “A piedi con benedetto” che congiunge Roma a Subiaco, la quarta via a piedi che vede come punto di partenza (o di arrivo) la Capitale. E’ stato inaugurato lo scorso week-end dalla Federtrek, federazione che raccoglie decine di associazioni di trekking italiane, soprattutto del centro-sud.

Il percorso parte dal cuore di Roma, a Trastevere, da piazza in Piscinula dove si trova la Domus Anicia, casa della famiglia di San Benedetto. Attraversa poi la periferia romana seguendo gli acquedotti, prima quello Claudio, poi l’Alessandrino, raggiunge quindi Palestrina, Castel San Pietro Romano, Poli, Guadagnolo, il santuario della Mentorella, Pisoniano, Bellegra, Olevano, Roiate, Affile e Subiaco dove si ricongiunge con il cammino di San Benedetto che da Norcia arriva a Montecassino.

Il percorso è naturalisticamente molto affascinante. Siamo davvero molto vicini a Roma, poche decine di chilometri, ma la Capitale sembra lontanissima. Si passa per luoghi incantati, come il santuario della Mentorella, a oltre mille metri di altezza, uno dei più vecchi santuari mariani d’Italia, legato alla conversione di Sant’Eustachio e alla presenza di San Benedetto (il santo di Norcia vi soggiornò per due anni), e particolarmente caro a Giovanni Paolo II, che vi si recò in visita ufficiale a soli 15 giorni dall’elezione a Pontefice e che visitò in incognito numerose altre volte. Una delle parti più suggestive è proprio il sentiero Carol Wojtyla che prende il nome dal papa polacco. Un lungo percorso, piuttosto ripido, completamente immerso nel bosco.

Un piccolo angolo di paradiso dove regna il silenzio e l’armonia della natura. Un altro punto molto affascinante dal punto di vista naturalistico è il sentiero che da Pisoniano arriva fino a Bellegra passando per il ritiro di San Francesco. Si tratta di un percorso piuttosto impegnativo, con una lunga e ripida salita immersa in un bosco di faggi e castagni che porta sulla sommità del Monte Castellone prima di ridiscendere verso il bosco dove sorge il ritiro di San Francesco, luogo invece legato al santo di Assisi, che qui vi soggiornò prima di raggiungere Subiaco. Secondo una tradizione consolidata proprio qui San Francesco avrebbe convertito i famosi ‘tre ladroni’ di Monte Casale, successivamente entrati nell’Ordine dei Frati Minori e morti da santi.